Il contributo di donne e ragazze all’economia agricoltura è cruciale, ma il progresso è ostacolato dalle gravi disuguaglianze in termini di accesso alle risorse e ai servizi che ancora caratterizzano questo settore. Garantire la parità di genere in agricoltura è prioritario e potrebbe portare a enormi benefici verso l’eradicazione della fame, la salute e l’educazione dei bambini e l’adattamento al cambiamento climatico.
ANGeL: Agriculture, Nutrition and Gender Linkages. Questo è il nome di un progetto di ricerca ideato dall’International Food Policy Research Institute (IFPRI), in collaborazione con l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e il Gruppo consultivo per la ricerca agricola internazionale (CGIAR), e implementato dal Ministero dell’Agricoltura del Bangladesh tra il 2015 e il 2018. È difficile immaginare un acronimo che meglio sintetizzi le sinergie che hanno motivato questo progetto e che saranno al centro dell’articolo di oggi. L’obiettivo della ricerca, infatti, era quello di identificare delle politiche agricole che potessero agire anche sulla qualità nutrizionale della popolazione rurale e sull’emancipazione femminile all’interno della stessa.
In questo articolo, cercheremo di comprendere meglio il rapporto fra il settore agricolo, la questione di genere e le sfide nutrizionali e il ruolo cruciale che esso gioca nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
L’edizione 2011 del Rapporto annuale della FAO “Lo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura” si focalizza proprio sul ruolo delle donne nell’economia agricola, evidenziando al contempo l’importanza del loro contributo e le notevoli difficoltà che devono affrontare in questo settore. Secondo i dati FAO, le donne rappresentano quasi la metà della forza lavoro in agricoltura, sono le principali responsabili per la cura della casa e dei figli e svolgono spesso compiti poco produttivi, ma molto onerosi, come raccogliere l’acqua e la legna. Di conseguenza, il carico lavorativo della popolazione rurale femminile risulta spesso sproporzionato, poco riconosciuto e in gran parte non retribuito.
Le donne in agricoltura affrontano anche notevoli disparità in termini di accesso alle risorse e condizioni lavorative. Il rapporto della FAO evidenzia, ad esempio, che esse tendono a:
È pertanto evidente che l’agricoltura deve essere un campo d’azione prioritario nella lotta per la parità di genere e l’emancipazione femminile. La sua importanza, in tal senso, è direttamente riconosciuta nell’SDG 5. In particolare, questo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delinea un’ambizione di particolare rilevanza per il settore agricolo: “[…] dare alle donne uguali diritti di accesso alle risorse economiche così come alla titolarità e al controllo della terra […]”. A livello mondiale, infatti, solo il 13% dei proprietari di terreni agricoli è donna.
Il valore intrinseco dell’uguaglianza di genere, in quanto diritto umano fondamentale, dovrebbe essere una ragione sufficiente a motivare i nostri sforzi in tale direzione. Nel caso non bastasse, il rapporto della FAO sopracitato sottolinea che garantire pari opportunità alle donne e alle ragazze nelle zone rurali avrebbe anche importanti benefici sull’intera società. Le disparità in termini di accesso alle risorse e ai servizi affrontate dalle donne ne diminuiscono notevolmente la produttività e, così facendo, limitano il potenziale economico dell’intero settore. Chiudere il gender gap in agricoltura porterebbe, secondo le stime della FAO, ad un aumento della resa agricola del 20-30% e ad una crescita della produzione nei paesi in via di sviluppo compresa tra il 2.5 e il 4%.
Lo stesso rapporto evidenzia un’altra importante conseguenza dell’emancipazione economica femminile. Le donne tendono a spendere di più sulla salute, la nutrizione e l’educazione dei propri figli, e questo ha effetti positivi sia sulla loro qualità di vita nel breve periodo, che sulle loro opportunità economiche e sociali nel lungo periodo. In altre parole, raggiungere la parità di genere contribuirebbe in maniera significativa al raggiungimento di numerosi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Una tematica che sta fortunatamente attirando sempre maggiore attenzione è quella del cambiamento climatico e delle disuguaglianze che caratterizzano il suo impatto. Anche questa problematica risulta strettamente legata alla questione di genere nelle zone rurali: se le popolazioni rurali sono tra quelle maggiormente colpite dal cambiamento climatico, le donne e le bambine sono ancora più vulnerabili. La condizione particolarmente precaria della popolazione rurale ed agricola femminile di fronte alle sfide ambientali è determinata da fattori quali la dipendenza dalle risorse naturali e la difficoltà ad avere accesso e controllare tali risorse, la loro ridotta mobilità e il loro limitato potere decisionale.
In risposta a questa doppia sfida, si stanno moltiplicando le politiche e gli interventi volti a rafforzare l’emancipazione socio-economica femminile tramite la climate-smart agriculture: pratiche agricole che riducono l’impatto ambientale del settore e lo rendono più resiliente a shock ambientali quali la siccità e l’aumento delle temperature. Ad esempio, UN Women (l’agenzia delle Nazioni Unite per l’empowerment femminile) ha avviato una serie di progetti in tale direzione, che si concentreranno in particolare nell’Africa Sub-Sahariana. Nell’ambito del programma AgriFed in Mali, le agricoltrici imparano a proteggere le coltivazioni dai parassiti, a conservare meglio i prodotti, riducendo così le perdite, e a diversificare la loro produzione. In partnership con BNP Paribas, UN Women sta conducendo un altro progetto in Senegal, una delle aree al mondo più colpite dal cambiamento climatico, volto a migliorare l’inclusione finanziaria e la resilienza delle coltivatrici di riso.
Alla luce dei dati e delle dinamiche che abbiamo raccontato, appare evidente come l’agricoltura sia un teatro d’azione fondamentale per l’avanzamento della parità di genere e che questa abbia il potenziale di accelerare il progresso verso una più ampia dimensione di sviluppo sostenibile, che va dall’eradicazione della fame alla salute infantile, dalla crescita economica alla lotta al cambiamento climatico.
Analizzare la questione di genere nell’economia agricola ci permette anche di riflettere sul modello di analisi e d’azione necessario alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questa tematica evidenzia il bisogno di adottare un modello che sia consapevole dell’interconnessione fra i diversi obiettivi e aspetti della sostenibilità e che adotti anche il paradigma dell’intersezionalità, ovvero che riconosca come le molteplici dimensioni dell’identità sociale, economica e culturale di un individuo possano interagire per creare particolari situazioni di vulnerabilità e discriminazione. In altre parole, non possiamo limitarci ad analizzare le difficoltà di una vita basata sull’agricoltura, ma dobbiamo comprendere come queste possano differire per una donna e un uomo, per i membri di diverse etnie, religioni, classi sociali Solo così potremo creare delle politiche che rispondano ai bisogni di ognuno e possano dare vita ad un modello di sviluppo davvero sostenibile ed inclusivo.
Fonti
IFPRI (2018) Agriculture, Nutrition, and Gender Linkages (ANGeL). Dhaka, Bangladesh: International Food Policy Research Institute (IFPRI)
FAO (2011) The State of Food and Agriculture. Women in Agriculture: Closing the Gender Gap for Development. Rome: FAO
“Obiettivo 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”, in Nazioni Unite – Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, n.d.
“Goal 5: Achieve gender equality and empower all women and girls – Facts and Figures” in United Nations, n.d.
United Nations General Assembly & UN Women (2019) “Improvement of the situation of women and girls in rural areas”, Report of the Secretary-General n. A/74/224
“Climate-smart agriculture”, in Food and Agriculture Organization of the United Nations, n.d.
UN Women (2016) Women’s empowerment through climate-smart agriculture. New York: UN Women
“Climate-smart agriculture improves livelihoods of rural women in Mali”, in UN Women, 28 Febbraio 2018
“AgriFED: UN Women and the BNP Paribas Group promote the economic empowerment of women through climate resilient agriculture”, in UN Women, 23 ottobre 2020
“Intersectionality”, in Merriam Webster, n.d.