“Chiudete gli occhi e pensate a come dovrebbe essere il Paese in cui vorreste vivere” (Enrico Giovannini, L’utopia sostenibile).
Il mondo in cui viviamo è in continuo cambiamento. Nel corso degli anni con la tecnologia ed il progresso, abbiamo perso il contatto con la natura e costruito un modello antropocentrico. Questo stile di vita, però, non è più sostenibile.
Ma cosa significa avere uno stile di vita sostenibile? E cosa significa sviluppo sostenibile?
Il termine fu utilizzato per la prima volta nel 1987 nel Rapporto Brundtland. Il rapporto riassume la riunione del World Commission on Environment and Development (WCED) del 1983, e definisce lo sviluppo sostenibile come quello sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le loro necessità.
È da quel momento che abbiamo capito come il nostro stile di vita moderno sia del tutto insostenibile per l’economia, la società e l’ambiente. A livello ambientale sfruttiamo in modo eccessivo le risorse naturali senza considerare le conseguenze e la velocità con cui tali risorse si formano in natura. Similmente, a livello economico, abbiamo un sistema in cui l’unico obiettivo è il profitto. Di conseguenza, per avere un’economia sostenibile, dovremmo attuare pratiche sul lungo periodo che tengano in considerazione gli impatti ambientali e sociali, che considerino il benessere dei dipendenti e che creino un’economia accessibile a tutti per permettere la soddisfazione dei bisogni di ognuno. Allo stesso modo, per vivere in una società sostenibile, dovremmo creare una società equa e inclusiva, in cui ad ogni persona sono garantiti i diritti umani ed ognuno è in grado di soddisfare i propri bisogni basilari, come la sicurezza, la salute, l’educazione e la nutrizione, tenendo sempre in considerazione la tutela ambientale.
Realizzare uno sviluppo sostenibile è possibile con l’impegno di tutti. Per questo, nel 2015, gli stati membri delle Nazioni Unite hanno adottato l’Agenda 2030: un piano di azione comune per ottenere un mondo in cui ci sia pace, in cui l’uomo viva in armonia con la natura, i sistemi economici si impegnino per proteggere e rispettare l’ambiente, ed in cui le persone abbiano tutte gli stessi diritti e buone condizioni vita, adesso e nel futuro.
L’Agenda prevede 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) con 169 sotto target.
Nonostante gli SDGs siano tutti interconnessi tra di loro, è possibile suddividerli secondo le tre aree dello sviluppo sostenibile: economia, società e ambiente.
– SDG 13: “Agire per il clima”, per promuovere azioni per combattere il cambiamento climatico.
– SDG 14: “La vita sott’acqua”, per conservare ed utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine.
– SDG 15: “La vita sulla Terra”, per proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
Sostenibilità sociale:
– SDG 1: “Povertà zero”, per porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo.
– SDG 2: “Fame zero”, per porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.
– SDG 3: “Salute e benessere”, per assicurare la salute ed il benessere per tutti e per tutte le età.
– SDG 4: “Istruzione di qualità”, per fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti.
– SDG 5: “Uguaglianza di genere”, per raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
– SDG 6: “Acqua pulita e disponibile”, per garantire l’accesso all’acqua potabile ed ai servizi igienici per tutti.
– SDG 7: “Energia pulita ed accessibile”, per assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.
– SDG 10: “Ridurre le disuguaglianze”, per ridurre le disuguaglianze all’interno dei paesi e tra paesi, a livello sociale, economico e politico.
– SDG 11: “Città e comunità sostenibili”, per rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
– SDG 16: “Pace, giustizia e istituzioni forti”.
Sostenibilità economica:
– SDG 8: “Lavoro dignitoso e crescita economica”, per promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutti.
– SDG 9: “Industria, innovazione e infrastrutture”, per infrastrutture resistenti, industrializzazione sostenibile e innovazione.
– SDG 12: “Consumo e produzione responsabili”, per garantire modelli sostenibili di produzione e consumo.
Infine, l’obiettivo 17 “Partnership per gli obiettivi” che è trasversale ai tre settori e che vuole rafforzare i mezzi di attuazione degli obiettivi e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
Come dice Giovannini nel suo libro intitolato “Utopia Sostenibile”, in una condizione di insostenibilità non si tratta più di fare meglio rispetto al passato, ma di cambiare modello economico e sociale. Si tratta di attuare cambiamenti economici, culturali e politici che ci impediscano di arrivare a sfruttare il Pianeta al limite delle sue possibilità. La questione della crisi climatica, degli stili di vita e dei sistemi insostenibili, non è più una questione di giustizia intergenerazionale, ma riguarda anche noi. Anche la nostra vita è a rischio, non solo quella delle generazioni future.
FONTI
https://www.mcgill.ca/sustainability/files/sustainability/what-is-sustainability.pdf
Utopia sostenibile, Enrico Giovannini, editori laterza.
https://www.aics.gov.it/home-ita/settori/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile-sdgs/