Le conseguenze dirette ed indirette della crisi climatica
“Non ti convinci che il cielo sta crollando, finché non te ne cade un pezzo addosso” – Atwood, Il racconto dell’ancella.
Gli effetti della crisi climatica attuale hanno conseguenze ed impatti diversi a seconda delle aree geografiche. L’Amazzonia, le aree tropicali dell’Africa occidentale e l’Indonesia sono definite, in virtù della loro vulnerabilità “hot spot climatici” : in cui gli effetti della crisi climatica hanno delle conseguenze più evidenti e forti. Allo stesso modo, tali effetti incidono maggiormente sulle popolazioni più povere e disagiate, nonostante ad essi sia imputabile una minore responsabilità. Tutti siamo artefici e vittime allo stesso tempo.
I settori in cui la nostra vita viene influenzata sono molteplici e tutti interconnessi tra di loro. Pensiamo, ad esempio, all’influenza che il surriscaldamento globale esercita sui raccolti: sia in termini di desertificazione del terreno, sia per mancanza di acqua per l’irrigazione.
Da questo fenomeno derivano conseguenze indirette sulla nostra vita, come la mancanza di cibo e la malnutrizione, e quindi problemi di salute, povertà e migrazioni. Questa spirale di conseguenze culmina proprio con il fenomeno migratorio: persone costrette trasferirsi in luoghi che permettano condizioni di vita più dignitose a causa di cambiamenti climatici. Come ennesima conseguenza, si possono avere problemi politici per la necessità di aiuti umanitari e di accoglienza dei migranti stessi.
Secondo il Pannello Intergovernativo per il Cambiamento Climatico [1] (IPCC) gli effetti saranno differenti in tipologia ed intensità a seconda delle zone del pianeta. Considerando che, per alcune zone, un lieve incremento di temperatura potrebbe apportare dei benefici, un innalzamento prolungato nel tempo avrebbe ingenti danni ovunque.
Vediamo qui di seguito, alcuni esempi nel dettaglio.
Siccità ed inondazioni [2]: l’innalzamento della temperatura ha come conseguenza diretta l’alterazione dei cicli di evaporazione e precipitazione dell’acqua. Questo si riflette in lunghi periodi di siccità e precipitazioni più o meno lunghe ma molto intense, che possono causare inondazioni. Entrambi gli eventi influenzano in modo negativo i raccolti, poiché il terreno è carente d’acqua o ne è saturo, oltre che avere influenze sulla vita di animali e sulla nostra economia e società. Basti pensare alla perdita economica per i raccolti, ai problemi di salute per le ondate di calore connesse ai periodi aridi senza piogge ed ai pericoli delle inondazioni.
Scioglimento dei ghiacciai ed innalzamento dei livelli del mare: i dati riportati dalle ricerche della NASA [3] mostrano come i ghiacciai continentali perdano circa 400 miliardi di tonnellate l’anno. Nello stesso modo l’Artide perde il 13.1% di ghiaccio ogni decade, la Groenlandia 294 miliardi di tonnellate l’anno e l’Antartide 127 miliardi di tonnellate. Considerando che il ghiaccio discioltosi raggiunge i mari, risulta chiaro come si verifichi un innalzamento del loro livello che minaccia le coste continentali. Ogni anno si misura un incremento di 3.3 mm, misurato al 2020 come un incremento pari a 95 (±4) mm rispetto al 1993, anno di inizio delle misurazioni satellitari. Un ulteriore effetto diretto sui mari è il riscaldamento delle acque e la loro acidificazione a causa dell’elevata quantità di anidride carbonica che sono in grado di assorbire. Queste alterazioni possono avere effetti sulla flora e sulla fauna marina con conseguenze per l’economia costiera e la società.
Salute umana: l’Organizzazione Mondiale della Sanità [4] (WHO) stima che tra il 2030 ed il 2050 l’inquinamento possa causare ulteriori 250 mila morti. Sono decessi causati direttamente dalle ondate di calore, soprattutto tra le fasce più anziane e deboli, come i circa 70 mila morti in Europa conseguenti all’ondata di calore del 2003. La scarsa qualità dell’aria è responsabile di milioni di casi di asma nel mondo e di decessi per malattie respiratorie. Le condizioni climatiche influenzano anche la qualità dell’acqua e del cibo che possono diventare fonte di malattie, e la trasmissione di malattie dagli insetti all’uomo. Un esempio è la malaria trasmessa dalla zanzara Anophenes che ogni anno uccide più di 400 mila persone, soprattutto in età infantile. Ulteriore problema indiretto è la malnutrizione, causata dalla perdita di raccolti e di terreni per eventi meteorologici estremi e la riduzione di sostanze nutritive nei raccolti per l’inquinamento. Siccità ed inondazioni rendono difficile produrre cibo così che i prezzi aumentano e l’accesso è limitato per le persone più povere. Al 2017 si contano 821 milioni di persone malnutrite.
Povertà [5]: è una conseguenza indiretta della crisi climatica. A seguito di fenomeni climatici estremi e di disastri naturali si può avere carenza di cibo, di acqua e perdita di case e proprietà. Tutto questo ha un impatto maggiore sulle popolazioni più povere e deboli. Popolazioni che non hanno disponibilità economiche per affrontare gli ingenti costi che ne derivano e la cui vita dipende principalmente dall’agricoltura. Si stima che, nel 2016, 204 milioni di persone siano state vittime di disastri naturali. Da ciò scaturisce un incremento del numero di conflitti. Ne è un esempio la Repubblica Democratica del Congo, dove la modifica dei periodi di piogge e della loro intensità ha alterato la qualità del terreno, con conseguenti conflitti per il suo possesso. Un’ulteriore conseguenza sono le migrazioni dei rifugiati climatici. Solo nel 2018 si sono contati 17,2 milioni di rifugiati climatici. Sono persone che, in seguito di eventi meteorologici estremi, sono costrette a lasciare la loro casa e vagare alla ricerca di un territorio più sicuro. Ad esempio: il continuo innalzamento del livello del mare ha costretto diverse persone ad abbandonare le loro abitazioni sulla cosa, per trovare più sicurezza nell’entroterra. Molti agricoltori, invece, sono costretti a migrare verso le città a causa della deforestazione. L’agricoltura intensiva e la siccità hanno influenzato negativamente la loro vita.
Le conseguenze sopra elencate sono solo alcune di quelle che dovremo affrontare e che alcune popolazioni stanno già affrontando.
Tutto questo dovrebbe farci riflettere su come le nostre azioni abbiano delle conseguenze nel lungo termine. A seconda di come si interviene, è possibile rendere la nostra vita e quella delle generazioni future, più difficoltosa o più semplice. La scelta spetta a noi.