“
Se vogliamo preservare l’uomo è il momento di agire. È un problema che ci riguarda molto, molto da vicino.
Luca Parmitano
Ogni giorno sentiamo ripetere parole come “cambiamento climatico”, “sostenibilità”, “effetto serra” e relative accezioni. Ma solo un numero limitato di persone è a conoscenza del loro vero significato.
Iniziamo da quello che possiamo ritenere il concetto più importante, il cambiamento climatico.
Secondo la definizione della Convenzione Quadro delle Nazione Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) è: “l’insieme dei cambiamenti del clima attribuibili direttamente, o indirettamente, alle attività umane e che alterano la composizione dell’atmosfera in aggiunta alla variabilità climatica naturale osservabile su di un medesimo lasso temporale”.
Alcuni scienziati, come il fisico Antonello Pasini, credono che sarebbe più appropriato parlare di crisi climatica invece di cambiamento climatico.
Il termine cambiamento ci fa pensare ad un fenomeno che muta, si trasforma, fino a diventare completamente diverso da quello di partenza. Il tutto avviene lentamente ed in modo naturale, senza quasi capacitarsi dei suoi reali effetti.
Invece il termine crisi si riferisce ad un mutamento improvviso e rapido, con conseguenze più o meno gravi e durature.
Parlando di crisi climatica si riesce a percepire l’immediatezza del problema e si “restituisce una dimensione emergenziale che non saremmo portati a pensare con i numeri piccoli che abbiamo. Siamo in emergenza, ce lo dice la scienza che fa conti più quantitativi” [A. Pasini].
A conti fatti, è importante capire cosa sia il clima e come esso si differenzi dal meteo.
Per meteo si intende l’insieme delle condizioni atmosferiche quotidiane (temperatura, vento, precipitazioni) studiate dalla meteorologia, per un breve periodo di tempo ed in luogo circoscritto. Mentre per clima si intende lo stato dell’atmosfera medio in un lungo intervallo di tempo (alcuni decenni) ed esteso ad un territorio più vasto. La climatologia osserva a lungo termine le condizioni atmosferiche quali temperatura, venti, umidità, precipitazioni e luce solare.
La parola clima, climatis in latino o klima in greco, significa “inclinazione”. Infatti lo stato dell’atmosfera dipende dall’inclinazione dei raggi solari che la raggiungono.
Essendo la terra sferica, l’inclinazione aumenta verso i poli e così la quantità di energia solare per unità di superficie diminuisce e le temperature con essa. Proprio grazie a questa differenza di energia ricevuta dal sole, si possono identificare le fasce climatiche terrestri modulate poi dalle correnti ventose e marine nella distribuzione del calore dalla zona tropicale verso le altre fasce.
Un altro concetto importante strettamente connesso con la crisi climatica è l’effetto serra. L’effetto serra è dovuto alla combinazione di due variabili: gas serra e radiazione solare.
Siamo abituati a sentirne parlare con una prospettiva esclusivamente negativa, senza considerare la sua componente naturale. Il fattore che che permette a tutti noi di vivere sulla terra.
L’effetto serra è un fenomeno naturale di regolazione della temperatura atmosferica. Grazie ad esso la temperatura media della Terra è di 15°C, contro i -18°C che si avrebbero senza di esso. Questo effetto è generato dai gas serra presenti nell’atmosfera (anidride carbonica, metano, vapore acqueo ed altri gas in concentrazione minore) e dalla radiazione solare.
La radiazione solare, anche definita come raggi solari, attraversa il guscio formato dagli stessi gas serra. Una parte di energia viene riflessa nello spazio, mentre l’altra parte viene assorbita dalla superficie terrestre. L’energia assorbita dalla superficie terrestre viene in parte mantenuta al suo interno ed in parte riemessa nell’atmosfera come calore sotto forma di radiazione infrarossa. Di questa radiazione infrarossa, solo una piccola frazione riesce a disperdersi fuori dall’atmosfera, mentre per la maggior parte viene assorbita dai gas ad effetto serra e mantenuta nell’atmosfera.
Del raggio solare iniziale, solo una parte raggiunge la superficie terrestre. Nonostante il quantitativo di energia sia limitato, essa contribuisce notevolmente al riscaldamento terrestre poiché intrappolata dalla barriera formata dai gas serra.
La capacità atmosferica di trattenere calore si autoregola in modo da mantenere un equilibrio termico e, di conseguenza, un clima equilibrato. Fattore che, dagli ultimi dati, sta diventando sempre più difficile.
Oltre che dalla quantità dei gas serra, anche le correnti oceaniche, le masse di aria, le precipitazioni e l’assorbimento di anidride carbonica da parte delle piante possono influenzare l’effetto serra e modificare il clima.
Ad ogni variazione di un fattore, è necessaria la variazione di un altro che agisca in senso opposto, così come ad una variazione della quantità di radiazione solare entrante, si modificano quei fattori che equilibrano la quantità di calore restante in atmosfera.
La natura ci insegna che l’equilibrio è alla base della vita.
Ricerche scientifiche mostrano come, negli ultimi decenni, le attività antropiche stanno alterando questi equilibri naturali causando un effetto serra in continua crescita, con conseguente riscaldamento globale e crisi climatica.
È stata l’intensa attività umana a distruggere questo equilibrio, e sarà l’attività umana a riportarlo in vita.
FONTI
https://unfccc.int/
https://vdnews.tv/article/crisi-climatica-cambiamento/
“Atlas du réchauffement climatique”, Frédéric Denhez, Ademe
https://climate.nasa.gov