Negli ultimi decenni abbiamo fatto grandi progressi nella lotta contro la povertà, ma questa rimane una realtà troppo spesso diffusa nelle zone rurali e tra i lavoratori dell’agricoltura. Ecco perché i sistemi alimentari non possono che essere al centro delle strategie volte ad eradicarla.
Il nostro viaggio alla scoperta della centralità del cibo e dell’agricoltura per lo sviluppo sostenibile parte dal primo obiettivo dell’Agenda 2030, che mira ad eradicare “ogni forma di povertà nel mondo” [1]. A questo proposito, bastano pochi dati per comprenderne l’importanza sul sistema agroalimentare. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) [2], sono infatti oltre 1 miliardo le persone impiegate in agricoltura a livello mondiale. Nonostante il contributo del settore agricolo al PIL globale sia diminuito negli ultimi decenni, esso continua a ricoprire un ruolo primario nelle economie di molti paesi, in cui rappresenta spesso anche il principale datore di lavoro: se, infatti, la percentuale della popolazione mondiale impiegata in agricoltura è in media poco più del 25%, questa raggiunge picchi di oltre 75% in alcuni paesi sub-sahariani, tra cui il Burundi, la Somalia e il Malawi [3]. Il dato più preoccupante è rappresentato dalla diffusa povertà di queste popolazioni. Secondo quanto riportato dalla Banca Mondiale, infatti, l’80% delle persone in condizione di estrema povertà vive infatti in zone rurali e per quasi due terzi di loro l’agricoltura rappresenta la principale fonte di sostentamento [4].
Nel 2014, il Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale (DfID) del Regno Unito ha compiuto un’analisi per verificare che i dati confermassero il potenziale dello sviluppo agricolo di ridurre la povertà [5]. Il rapporto attesta un sostanziale consenso della letteratura a tal riguardo. Nello specifico, la crescita del settore agricolo può arginare la diffusione della povertà tramite tre canali principali:
Come sottolinea il rapporto del DfID, lo sviluppo dell’agricoltura tende infatti ad avere un effetto espansivo anche sui settori non-agricoli dell’economia locale, che godono della crescita della domanda di beni di consumo e del fiorire delle attività connesse alla produzione agroalimentare (come l’industria di trasformazione e quella chimica, legata all’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi). Lo studio del DfID evidenzia, inoltre, un altro risultato molto incoraggiante: non solo gli interventi indirizzati allo sviluppo agricolo sono efficaci nel contrastare la povertà, ma la riducono più rapidamente rispetto alla crescita in altri settori economici. Le stime riportate indicano, infatti, che l’aumento della produzione agricola ha un effetto sulla povertà tra le due e le quattro volte maggiore a un equivalente tasso di crescita nei settori non-agricoli. Questo evidenzia il potenziale del settore agricolo nell’accelerare il progresso verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ed, in particolare, verso l’eradicazione della “povertà in tutte le sue forme”.
Ѐ importante sottolineare che la povertà di cui soffrono le popolazioni rurali ed agricole è spesso multidimensionale. In altre parole, questa non riguarda unicamente la dimensione economica ma si riflette altresì sulle loro condizioni di salute, sociali e ambientali. Come analizzeremo più dettagliatamente nel prossimo articolo, la povertà è indissolubilmente legata alle problematiche dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione. L’ambizione di “raddoppiare, entro il 2030, la produttività e il reddito dei produttori agricoli su piccola scala” è infatti delineata nel secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG 2), più comunemente noto come il traguardo che mira all’azzeramento della fame [6]. I lavoratori del settore agricolo, inoltre, lavorano spesso in condizioni precarie e pericolose. Queste sono particolarmente difficili per i circa 450 milioni di lavoratori salariati che sono impiegati nelle aziende agricole di tutto il mondo e che sono spesso sprovvisti di adeguate forme di protezione sociale [7]. Garantire loro un reddito sufficiente e maggiore sicurezza sul posto di lavoro e rafforzare la loro protezione sociale e rappresentanza sindacale rappresenterebbe un importante passo verso il raggiungimento dell’ottavo Obiettivo dell’Agenda 2030 (SDG 8), che si prefigge di “incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti” [8].
Tra le iniziative volte a migliorare le condizioni socio-economiche degli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo, Fairtrade è probabilmente una delle più note. Questo sistema di certificazione internazionale offre agli agricoltori che ne fanno parte un prezzo minimo garantito, calcolato per coprire interamente i costi di produzione, e altre forme di supporto, tra cui un accesso facilitato al credito e la partecipazione ad attività di formazione. Tali benefici sono subordinati al rispetto di standard economici, sociali e ambientali stringenti, come il divieto assoluto di impiegare manodopera minorile e l’adozione di pratiche produttive in grado di proteggere la biodiversità e il suolo [9]. Come evidenziato da Nicolas Lambert (Faitrade Belgio) e Anne-Marie Yao (Faitrade Africa), uno dei maggiori vantaggi del sistema Fairtrade per i piccoli produttori è l’appartenenza a una cooperativa locale di agricoltori, che permette loro di rafforzare il potere negoziale e ridurre i costi di produzione tramite l’utilizzo condiviso di macchinari e infrastrutture [10].
La visione, l’impegno e i risultati di Fairtrade sono ammirevoli. Ciononostante, esistono anche delle criticità che questo sistema deve affrontare al fine di migliorare il suo impatto e la sua inclusività. Per stessa ammissione di Lambert e Yao, infatti, il commercio equo e solidale non è sempre sufficiente a garantire agli agricoltori il reddito necessario a sfuggire alla povertà: il prezzo pagato da Fairtrade copre solamente il costo di produzione e gli agricoltori non sono spesso in grado di vendere il loro intero raccolto tramite i canali di commercio equo, a causa della domanda insufficiente sul mercato globale. A tal riguardo, l’attività di sensibilizzazione dei consumatori può svolgere un ruolo fondamentale. Sono stati sollevati anche dei dubbi sull’efficacia di Fairtrade nel migliorare le condizioni salariali dei lavoratori impiegati dai produttori su piccola scala che fanno parte della sua rete, oltre che sui lavoratori impiegati direttamente dalle cooperative. A tal riguardo, uno studio pubblicato sulla rivista Nature [11] ha indagato l’impatto della certificazione Fairtrade nell’ambito della produzione di cacao in Costa d’Avorio. L’analisi non ha rilevato differenze significative tra i salari dei lavoratori impiegati in piccole aziende certificate e non certificate, seppur i proprietari delle prime godano di prezzi e raccolti più alti. Lo studio adduce queste disuguaglianze alle difficoltà nel monitorare la conformità agli standard di un numero elevato di piccole aziende e a quelle riscontrate dagli stessi produttori nel fornire condizioni lavorative e salariali adeguate quando essi stessi vivono in condizioni di precarietà.
I dati e le analisi che abbiamo presentato evidenziano che la povertà rimane un fenomeno sproporzionatamente rurale e agricolo. Allo stesso tempo, sottolineano anche la capacità di questo settore di accelerare cambiamenti positivi verso molteplici forme di povertà. Rispondere alle necessità e alle sfide di queste popolazioni è imprescindibile per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Realizzare appieno il modello sviluppo sostenibile, equo ed inclusivo che essa auspica richiederà una maggiore consapevolezza e attenzione verso quei gruppi all’interno della stessa popolazione rurale e agricola, tra cui i piccoli agricoltori e i lavoratori salariati, che presentano le maggiori vulnerabilità ma che potrebbero nascondere il maggiore potenziale.
Fonti
[1] “Obiettivo 1: Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo” in Nazioni Unite – Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, n.d. https://unric.org/it/obiettivo-1-porre-fine-ad-ogni-forma-di-poverta-nel-mondo/
[2] “Agriculture; plantations; other rural sectors”, in International Labour Organization, n.d. https://www.ilo.org/global/industries-and-sectors/agriculture-plantations-other-rural-sectors/lang–en/index.htm
[3] “Employment in agriculture (% of total employment) (modeled ILO estimate)”, in World Bank – Data, n.d. https://data.worldbank.org/indicator/SL.AGR.EMPL.ZS?most_recent_value_desc=true
[4] Castaneda Aguilar, R. A. et al. “Who are the poor in the developing world?”, Policy Research working paper 7844, Washington, D.C.: World Bank Group (2016)
http://documents1.worldbank.org/curated/en/187011475416542282/pdf/WPS7844.pdf
[5] DfID, “Agriculture and poverty”, Agriculture and growth evidence paper series (2014) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/318356/AG_and_poverty__final_.pdf
[6] “Obiettivo 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” in Nazioni Unite – Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, n.d. https://unric.org/it/obiettivo-2-porre-fine-alla-fame-raggiungere-la-sicurezza-alimentare-migliorare-la-nutrizione-e-promuovere-unagricoltura-sostenibile/
[7] FAO, ILO, IUF, Agricultural workers and their contribution to sustainable agriculture and rural development, Ginevra: ILO (2007) https://www.ilo.org/actrav/info/pubs/WCMS_113732/lang–en/index.htm
[8] “Obiettivo 8: Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti” in Nazioni Unite – Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, n.d. https://unric.org/it/obiettivo-8-incentivare-una-crescita-economica-duratura-inclusiva-e-sostenibile-unoccupazione-piena-e-produttiva-ed-un-lavoro-dignitoso-per-tutti/
[9] “Gli standard fairtrade”, in Fairtrade Italia, n.d. https://www.fairtrade.it/come-funziona-fairtrade/gli-standard-fairtrade/
[10] Van Schoonhoven, M., “How Fairtrade Impacts The West African Cocoa Industry | Ask The Expert”, in Food Unfolded, 10 febbraio 2021 https://www.foodunfolded.com/article/how-fairtrade-impacts-the-west-african-cocoa-industry-ask-the-expert
[11] Meemken, E.M. et al. “Effects of Fairtrade on the livelihoods of poor rural workers”. Nature Sustainability 2, 635–642 (2019). https://doi.org/10.1038/s41893-019-0311-5